Vol 33, N 2 (2013): Speranza e condizione umana
Descrizione del fascicolo
La speranza è un tratto peculiare della condizione umana. Prima di es- sere oggetto di convinzioni religiose, progetti politici o ideologie, la spe- ranza è una tensione costante inscritta nella natura umana, una tensione verso un bene futuro, verso qualcosa che non è ancora e attualmente sem- bra essere fuori della nostra portata. Ma non dobbiamo dimenticare che la speranza è qualcosa di più della semplice aspettativa. Infatti l’aspettativa è una previsione basata su modelli di sviluppo già accertabili nella nostra esperienza del passato e del presente: «Dato questo è il modo in cui le co-
se si svolgono di solito, è ragionevole aspettarsi che x accadrà ». La spe-
ranza, invece, è diversa, perché è tensione verso un ‘non ancora’ che tra- scende i limiti del presente e che spesso va oltre le aspettative (se non contro di esse). La speranza è un dinamismo del nostro senso temporale dell’esistenza, è un’apertura proiettiva ma è anche un impegno attivo per produrre un futuro con crescita di significato e di consapevolezza.
I saggi qui raccolti esaminano la questione della speranza sotto diverse prospettive: storica, filosofica, letteraria, politica e teologica. Per la mag- gior parte si tratta di versioni rivedute e ampliate di comunicazioni pre- sentate e discusse in un convegno che ha avuto luogo a Evanston (Illinois, USA) il 27 e 25 aprile 2012, come espressione di una collaborazione scientifica tra l’Università di Pisa e la Northwestern University, coordinata dai professori Adriano Fabris e Kenneth Seeskin.
Un primo gruppo di saggi esamina la propettive filosofico-teologiche, anche attraverso analisi di testi letterari: dal messianismo sganciato dalla tensione apocalittica (Seeskin), alla religiosità odierna a rischio di perdere il suo rapporto con il futuro (Fabris), al ribaltamento di temi della tradizio- ne ebraica in Leopardi per veicolare un messaggio di nichilismo e radicale disincanto (Perfetti), alla ‘speranza assoluta’, cioè svincolata dalla tempo- ralità , come senso di una giustizia che trascende la mancanza di senso del mondo in Tolstoj, Dostoevskij e Wittgenstein (Morson). Mettono a fuoco il mondo antico il saggio di Wallace sui tratti controversi della speranza nel- la cultura greca classica e quello di Tataranni sul ruolo della Spes nella vi- ta politica e religiosa della Roma repubblicana. Gli ultimi due saggi, in chiave di analisi sociale e di filosofia politica, propongono un’indagine delle coimplicazioni tra eticità e utopia nel pensiero moderno (Tundo Fe- rente) e l’esame del rapporto tra speranza e modelli di normalità /anorma- lità in tre opere cinematografiche contemporanee, come Avatar, Transamerica, The Piano (Monceri).
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Stefano Perfetti