Il cambiamento climatico come minaccia comune. Aspetti cognitivi ed emotivi di una mancata percezione
Pubblicato 2024-12-13
Parole chiave
- cambiamento climatico,
- Rischio,
- minaccia,
- Debolezza cognitiva,
- insufficienza emotiva
- deficit immaginativo ...Più
Come citare
Abstract
Questo contributo propone un ragionamento sui fattori antropologici – emotivi e cognitivi – che ostacolano l’adozione di risposte idonee ed efficaci alla minaccia che il cambiamento climatico rappresenta per la salute e per la condizione umana presente e soprattutto futura. Si interroga, cioè, su quella che Amitav Ghosh ha definito la grande cecità[1] e che potremmo descrivere nei termini di una inadeguata percezione della minaccia radicale che grava sulle generazioni future e che si traduce nella omissione di un dovere nei loro confronti. Le ragioni di questo mancato riconoscimento risiedono non tanto nelle caratteristiche intrinseche della minaccia – il carattere certo, ma indeterminato degli esiti a lungo termine del fenomeno, l’enormità degli effetti, ecc. –, quanto piuttosto, da una parte, nelle distorsioni emotive e cognitive che derivano dai costi (in termini di consumi e libertà) che il contrasto al cambiamento climatico ci costringerebbe a sopportare; dall’altra, in una difficoltà di immaginare soluzioni realistiche e complessive al problema che si traduce in diniego.
[1] Cfr. A. Ghosh, The Great Derangement. Climate Change and the Unthinkable, Penguin Books, London 2016; trad. it. La grande cecità, Neri Pozza 2017.