Doppia negazione: tra nichilismo e istituzione

Abstract

Questo articolo prende spunto dall'osservazione di Roberto Esposito in Politica e negazione sulla coincidenza tra positivismo e nichilismo: secondo Esposito, il nichilismo consisterebbe nella negazione della differenza (essa stessa frutto di una negazione) che abita originariamente l'essere. Noi sosteniamo che questa “negazione della negazione” ha un esito nichilista perché si gioca al livello della natura, della volontà schopenhaueriana che distrugge se stessa tanto quanto si afferma. A questa immanente “negazione della negazione” si oppone il carattere affermativo della doppia negazione hegeliana, che implica il passaggio a un livello diverso da quello della prima negazione. Infatti, la doppia negazione hegeliana è un operatore con valore relazionale e non immanente, cioè incrementale, che permette l'istituzione di un mondo etico-politico, quello della seconda natura. La doppia negazione hegeliana non distrugge, ma stabilizza la differenza, affermando il carattere storico e contingente (non naturale) delle sue produzioni.