Pubblicato 2022-06-28
Come citare
Abstract
Il presente saggio è un tentativo di mostrare come alcune delle caratteristiche essenziali del Principio concepito come instabilità assoluta e puro movimento si fondino nella natura del vino (e del prosecco in particolare). Di un principio concepito come sinonimo di infrangibile leggerezza. E quindi come simbolo di un'altra opzione metafisica, contrapposta a quella che avrebbe dominato la storia dell'Occidente. L'opzione metafisica che Ernesto Grassi ricondurrebbe al potere della “fantasia”.
Si tratta, insomma, di ripensare l'universale fantastico di Vico, di ripensare il Barocco, di concepire l'operazione conoscitiva o creativa come una vera e propria sottrazione di peso - secondo la preziosa indicazione di Italo Calvino. Si tratta di ripensare il rapporto tra vino ed eros; per potersi finalmente lasciare alle spalle l'erronea convinzione che in realtà le polarità assolute siano davvero riconoscibili. Capace di lasciarsi ricondurre a forme rigide e inamovibili, e di farci credere che sarebbe proprio ad esse che si arriva.