Embodied cognition, teoria causale dell'azione e sense of agency
Pubblicato 2021-12-07
Parole chiave
- embodied cognition,
- sense of agency,
- causal theory,
- experimental methods,
- biorobotics
Come citare
Abstract
È necessario attendere i più recenti sviluppi della cognizione incarnata per dare evidenza empirica al coinvolgimento corporeo dell'agente nella teoria dell'azione. Il costrutto del “senso di agency” fornisce nuovi elementi per superare la visione di un'agency teorizzata in assenza di meccanismi corporei di elaborazione sensoriale e di controllo motorio; fornisce una conoscenza diretta delle nostre azioni basata né sull'osservazione né sull'inferenza e può essere implementata in un modello computazionale dell'agente. Inoltre, gli studi di robotica si inseriscono in questo quadro. Indagare su ciò che accade a livello neurale quando aggiungiamo un'estensione al corpo dell'agente permette di correlare la conoscenza relativa all'esperienza fenomenologica con la conoscenza relativa al livello neurale. Combinando un approccio teorico con un approccio radicale che si basa sulla costruzione di sistemi intelligenti completi con un apparato reale di percezione e movimento che interagisce con l'ambiente, si possono evitare risultati fuorvianti. Questo approccio presenta una forte evidenza che il senso di agency ha origine nei processi neurali responsabili degli aspetti motori dell'azione. Discuterò come questi recenti risultati siano compatibili con una teoria causale dell'azione. Il mio obiettivo è contribuire a una prospettiva compatibilista in grado di integrare le conoscenze derivanti da approcci diversi allo stesso fenomeno. Prestare attenzione scientifica al corpo non significa necessariamente arrendersi al naturalismo; implica non rimanere invischiati in una presunta tensione tra due culture.