Pubblicato 2021-06-25
Parole chiave
- Expression,
- Expressive gestures,
- Living body (Leib),
- Physical body (Körper),
- Perception
Come citare
Abstract
Nei primi decenni del Novecento, nell’area tedesca si dà un vivace e stimolante dibattito sulla distinzione tra corpo vissuto (Leib) e corpo fisico (Körper). L'articolo partirà da quella che Max Scheler aveva definito "l'indifferenza psicofisica" del corpo vissuto e delle sue espressioni. Attraverso questo principio, Scheler intendeva affermare che le manifestazioni espressive sono condizione necessaria e sufficiente per comprendere i sentimenti fondamentali degli altri. Dopo aver mostrato la valorizzazione contemporanea della concezione di Scheler in ambito fenomenologico e alla luce delle recenti ricerche neurofisiologiche, l'articolo esaminerà la contrapposizione posta da Klages tra gesti espressivi e gesti pantomimici. Attraverso le tesi di F.J.J. Buytendijk e H. Plessner, si mostrerà la specificità delle espressioni legata alla volontarietà, alle tradizioni culturali e alla dimensione sociale e comunicativa dell'essere umano. Infine, attraverso il punto di vista di K. Bühler e la sua valorizzazione delle tesi contenute in Ideen zu einer Mimik (1785-1786) di J. J. Engel, si affronterà la capacità del gesto di rendere presente ciò che è assente e persino di indicarlo (come dimostra il tipo di deixis denominato da Scheler come deixis ad phantasmata).