Pubblicato 2021-06-25
Come citare
Abstract
Questo articolo si propone di mettere in luce alcuni elementi problematici del sistema fenomenologico husserliano. Partendo dall'analisi della Dingvorlesung (1907) e delle Ideen II, delineerò il ruolo che i concetti di "corpo" (Leib) e di "coscienza cinestetica" svolgono nella definizione della nozione di io puro o coscienza trascendentale. Questa nozione, che deve essere intesa come una nozione minima di coscienza, è caratterizzata da "ipseità assoluta" e può essere interpretata come la riduzione ad autosufficienza di ogni atto di coscienza. Husserl la utilizza come nozione originaria e fondante dell'identità che può essere definita come mineness (Meinheit). Questo articolo mostra in che senso l'identità minima che emerge grazie alla corporeità ed è strutturalmente intrecciata con essa, è - al contrario - già un risultato, cioè il frutto di una progressiva "negazione" della dimensione comunitaria, intesa come dimensione fusionale e "unipatica" rispetto all'altro.